Frequentare un’ accademia d’arte in Cina mi ha fatto scoprire molti lati del mercato dell’arte che prima non conoscevo, ma in particolar modo mi ha fatto vedere quanto sia vitale ed attivo il mondo dell’arte contemporanea in Asia.
Spesso mi capita di paragonare Shanghai alla New York che sono solita vedere nei film; ogni settimana si può avere l’occasione di partecipare ad un’inaugurazione di una mostra o di una nuova galleria in locali chic, incontrando i nuovi volti emergenti dell’arte contemporanea. Forse il mio paragone non è poi così fuori luogo, visto che da anni il mercato dell’arte si sta spostando verso est e così anche le più importanti gallerie d’arte contemporanea d’occidente. Vediamo come.
Dal 2009 ad oggi
I cambiamenti nel mondo dell’arte e nella domanda globale hanno fatto si che l’Asia diventasse la nuova protagonista del mercato artistico contemporaneo. La repentina crescita economica cinese degli ultimi 20 anni ha avuto un forte impatto in questo cambiamento di baricentro per il mercato dell’arte, che lentamente dalle principali capitali d’occidente, come New York, Los Angeles, Londra e Parigi, si è spostato più ad est interessando Shanghai, Pechino, Singapore e Hong Kong.
Nel 2009 tra le 10 principali case d’aste mondiali 5 avevano sede in Asia. Dal 2009 il mercato del arte in Cina ha iniziato a crescere e a diventare sempre più influente, anche se con alti e bassi. La Cina negli ultimi anni si è posizionata ai primi posti per il mercato dell’arte contemporanea. La partecipazione della Cina alla 54esima biennale di Venezia è stata un altro trampolino di lancio. Con l’aprirsi sempre di più a livello internazionale, la Cina sta avendo un ruolo importante non soltanto a livello economico, ma anche artistico.

L’arte guarda ad oriente
La maggior parte delle top gallerie del mondo si sta spostando verso est, aprendo sedi secondarie in Asia, in particolar modo in Cina. Le gallerie non stanno solo cercando di importare i propri artisti in città come Shanghai e Pechino, ma anche di scovare i principali talenti locali. Alcuni hanno iniziato a guardare oltre gli hub finanziari come Hong Kong per espandersi in mercati meno saturi come Seoul. Alcuni esempi delle principali gallerie e iniziative delle case d’asta in Asia sono Christie’s, Phillips, Sotheby’s, Axel Vervoordt, Ben Brown Fine Arts, Blum & Poe, David Zwirner, Gagosian, Hauser & Wirth, Lehmann Maupin, Massimo De Carlo, Pace, Simon Lee, White Cube.
Le Centre Pompidou a Shanghai
Un esempio della migrazione artistica verso oriente è l’apertura del centre Pompidou a Shanghai, per la prima volta fuori dall’Europa. Il complesso architettonico, progettato dallo studio David Chipperfield Architects, occupa un lotto all’interno di un nuovo distretto culturale della metropoli cinese, il West Bund. È stata inaugurata a novembre 2019 e questa apertura ha sancito il più grande accordo culturale tra Francia e Cina. Tre delle gallerie del museo sono dedicate all’esposizione delle collezioni del Centre Pompidou. Presenteranno tre mostre semi-permanenti per un periodo di cinque anni e due mostre temporanee all’anno. Una sala speciale, chiamata The Box, è dedicata alla presentazione di installazioni multimediali mentre una galleria presenterà progetti in sito, con artisti giovani e lungimiranti.

In conclusione
Il mercato degli artisti del Sud-Est asiatico sta crescendo rapidamente e mostra un grande potenziale. Tra i primi 500 artisti in tutto il mondo, il 32% sono artisti cinesi, il 19% artisti americani e l’8% britannici. Molti di questi artisti cinesi hanno stabilito carriere e lunghe storie di vendite nei rispettivi paesi, ma fino a poco tempo fa il loro mercato era molto regionale. Grazie a Biennali, fiere d’arte e mostre internazionali, stanno diventando più accessibili ai collezionisti di tutto il mondo. L’espansione del mercato cinese dell’arte contemporanea è testimoniata anche dal crescente numero di case d’asta cinesi e dalla creazione di eventi legati all’arte. Un altro significativo esempio della crescita del mercato dell’arte in Cina è la nascita della Anren biennale. Lu Peng, uno dei più importanti storici dell’arte cinese, afferma: “la Biennale, nonostante sia un evento artistico, è una parte sostanziale del piano di sviluppo urbano pianificato per Anren, quindi penso che ci saranno altri nuovi edifici nella zona vicina. Da questo punto di vista, le biennali in Cina servono anche per il mercato e le imprese.”
Il mercato dell’arte contemporaneo cinese sembra aver scalato molto in alto fino ad oggi, ma quali saranno le conseguenze post Covid-19? Ne parlerò nel mio prossimo articolo.

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