Devin mi ha trasmesso la passione per la fotografia analogica. Non mi considero una persona paziente, anzi sono la prima a non voler aspettare per vedere dei risultati: utilizzare una macchina fotografica analogica invece mi ha fatto apprezzare la lentezza di alcuni processi. Ho sempre utilizzato una reflex puntando l’obiettivo e scattando migliaia di foto che raramente mi sarei messa a riguardare. La piccola point and shoot regalata da Devin ha creato invece una profonda connessione tra me ed ogni singolo scatto dei 36 in un rullino. Utilizzare una macchina fotografica analogica non mi ha solamente insegnato un nuovo approccio alla fotografia, ma un vero e proprio nuovo modo di vivere. Con un’analogica, così come nella vita, si paga ogni errore: ho imparato a scattare fotografie soffermandomi su ogni particolare, analizzando la luce e senza avere fretta. Vivere a fondo ogni momento è come scattare una fotografia senza tralasciare i particolari.
Una mattina di metà Dicembre decisi di alzarmi all’alba e di andare insieme alla mia amica Megan in una foresta di bambù a 20 minuti di taxi dal nostro dormitorio. In quei giorni ero molto nervosa perchè avrei dovuto fare a breve la proposta di tesi, prendere un’intera mattinata da concedere solamente a me stessa era l’ideale per sgomberare la mente dalle preoccupazioni. Megan quel giorno mi prestò la sua Canon analogica spiegandomi come usarla , “Fare fotografie in questo modo richiede più tempo, ma ti rendi conto di quanti particolari restano a volte inosservati.”
Di quel giorno mi ricordo perfettamente i colori delle foglie e la luce del mattino filtrare dolcemente tra queste, il fruscio del piccolo ruscello e le sfumature della natura che si espandevano dentro l’acqua. Ho assaporato ogni instante di quella mattina ed ho capito quanto la mia fretta spesso mi avesse reso cieca.
Mi vien da paragonare la quarantena a quegli agenti chimici che si utilizzano in camera oscura e che tirano fuori le immagini, pian piano sempre più nitide, da una carta fotografica bianca: stiamo tutti mettendo a fuoco la nostra vita, fermi ad osservare il nostro passato ed il mondo che diventano sempre più chiari.
Nella lettera Devin scrive della sua nuova vita in famiglia e mi fa pensare a tutti quei momenti con i miei genitori e con mia sorella che mi sono lasciata sfuggire tra le mani, senza apprezzarli e tenerli stretti a me come invece avrei dovuto. Penso a tutte le fotografie che ho lasciato attaccate alla parete della mia camera in Cina. In quelle foto ci sono i miei amici e la mia famiglia cristallizzati in dei bei ricordi: volti sorridenti che continueranno ad essere tali, anche sotto la polvere di una stanza ormai abbandonata da mesi. Come mi scrive Devin “anche questo passerà” ed io tornerò a levare la polvere da quei sorrisi.
La fotografia riesce a fermare il tempo dentro un’immagine e per questo insegna anche il valore e la bellezza di ogni istante che viviamo, anche nei momenti più difficili.
Cara Camilla, Cari Amici,
Come state? Spero bene. Al momento mi trovo nella mia casa a Badung, in Indonesia. Sto scrivendo questa lettera dal computer di mio fratello perché ho lasciato il mio in Cina e così anche la mia macchina fotografica. Avevo in programma di tornare in Indonesia per trascorrere il capodanno cinese insieme alla mia famiglia e poi di rientrare in Cina a metà Febbraio. È così triste pensare che invece non ci vedremo prima di Settembre.
I miei genitori e mio fratello più piccolo hanno deciso di trasferirsi a vivere con me, cosa che spesso sconsiglio loro di fare perché mi piace la mia indipendenza e libertà, ma adesso sono felice di averli qua con me. Questo è il mio tredicesimo giorno di quarantena ed io e la mia famiglia stiamo bene. Per ora il nostro governo sta tenendo abbastanza sotto controllo il virus e sta facendo testare tutte le persone che vivono nei focolai indonesiani o che provengono da paesi in cui ci sono stati molti contagi. Anche in Indonesia adesso abbiamo molti casi positivi. Non vorrei sembrare egoista nel dire che questa quarantena mi fa sentire molto solo, perchè so di avere la fortuna di vivere assieme alla mia famiglia, cosa che per molti invece è impossibile. Mi sento solo perchè mi mancano i miei amici, tutta la mia vita è in Cina ormai.
La quarantena ha però alcuni lati positivi: ad esempio non tocco una sigaretta dall’inizio dell’anno e probabilmente non lo farò fino a settembre, quando tornerò in Cina. Ho anche molto più tempo per leggere, e giocare di nuovo ai videogiochi. Ho scoperto anche il piacere di fare cose che rimando da sempre, come scrivere ad esempio. Vivendo così a lungo con la mia famiglia ho iniziato a notare le stranezze di ogni membro. Mia mamma, impegnata come è per tutto il tempo, non mi lascia mai aiutarla nelle pulizie. Mio padre, che adesso sta a casa più spesso, si è appassionato a fare disegni architettonici invece. Il mio fratello più piccolo, ancora in fase adolescenziale, è sempre chiuso in camera sua ad avere “tempo per se stesso”. Ho visto mia sorella maggiore e mio fratello gemello lo scorso mese, abitano e lavorano entrambi a Singapore e stanno bene. Sono un po’ geloso a volte, sembra abbiano tutta la loro vita programmata mentre io ancora non so veramente che fare dopo l’università e senza la Cina mi sento un po’ perso.
Quando torneremo tutti in Cina spero veramente di fare una grande festa, proprio come ha detto Leandre. mi mancate tutti molto. È un periodo molto duro per tutti quanti, ma di recente ho scoperto una filosofia di vita che dice “Life is like a rotating wheel, sometimes you’re on the top, sometimes you’re at the bottom. But no matter what you go through, this too shall pass.”
Anche questo passerà,
Selah
Devin Junior

#ArtInTheTimeOfCovid
Instagram: @devin_tjandra