Un giorno a Mosca

 

Da piccola mi piaceva guardare un cartone animato che si chiamava “La regina delle nevi” tratto da una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen: mi ricordo ancora la delicatezza con la quale erano disegnati i personaggi, le guance rosse e grassottelle dei bambini, la neve candida, così soffice appoggiata in equilibrio sopra i tetti delle case ed il vento pungente che avvolgeva la bellissima e malvagia regina delle nevi, disegnato con delle linee morbide ma allo stesso tempo taglienti proprio come il freddo cuore di questo personaggio. Mosca d’ inverno sembra disegnata dallo stesso artista, avvolta nella magia di una fiaba senza tempo con colori e luci che riscaldano un’atmosfera interamente coperta da un candido mantello bianco.
Dopo un lungo viaggio attraverso la Cina e attraverso stazioni ed aeroporti affollati per l’arrivo del capodanno cinese, sono finalmente atterrata a Mosca il giorno in cui era prevista una delle più grandi nevicate dopo almeno 50 anni. Questo è Il mio secondo inverno Russo, quest’anno più preparata dell’anno scorso ad affrontare il freddo e gradi sotto lo zero. Mi sono innamorata di Mosca d’inverno lo scorso anno, nonostante vestissi un misero giacchettino e morissi di freddo: questo inverno sono tornata in questa atmosfera fiabesca, con le guance arrossate dal freddo ed il cappello imbiancato come i tetti delle casi a causa della forte nevicata che non è mai cessata per tutta la mia giornata a Mosca. La neve è un abito che questa città sa bene come vestire: la facciata rossa del Cremlino in netto contrasto con il bianco attorno, i locali caldi ed invitanti dopo una lunga passeggiata al freddo e le signore impellicciate che camminano sulle strade quasi come pattinassero elegantemente su lastre di ghiaccio senza perdere mai l’equilibrio. La Piazza Rossa si trasforma in un paese dei balocchi senza tempo, pure se Natale è passato ormai da più di un mese, l’atmosfera è sempre quella del magico villaggio di Babbo Natale. Ho dato il mio assaggio a Mosca in una veloce giornata, giusto il tempo di lasciarmi sulle labbra screpolate il dolce sapore della cannella del vino caldo servito dalle numerose bancarelle sparse per la città. Un giorno non è abbastanza per visitare al meglio una città che sa raccontare storie appassionanti come quelle di Tolstoj o di Dostoevskij, ma una giornata veloce nella capitale Russa riesce sempre a regalare speciali sensazioni e la voglia di tornare al più presto.

Perdersi dentro il fascino della metropolitana di Mosca.
Mi piace l’inverno a Mosca, stagione fredda e magari poco adatta a persone dal sangue mediterraneo come me, ma a parte trovare riparo in graziosi locali del centro, la metropolitana di Mosca è un vero e proprio museo al modico prezzo di 38 rubli, cioè 0,50 euro. Le linee della metropolitana sono profondissime, si scende con la scala mobile molto molto in basso in tunnel caldi, considerato il freddo all’ esterno, ed illuminati malamente con delle luci giallastre, che rendono l’atmosfera ancor più suggestiva. La metropolitana è costituita da 14 linee e 222 stazioni, 44 delle quali sono considerate patrimonio culturale essendo meravigliosi esempi d’arte del realismo socialista. Solitamente quando prendo la metropolitana a Shanghai mi sento stressata e schiacciata da una folla informe di persone che corrono a lavoro, mentre a Mosca non riesco a far a meno di guardare con occhi affascinati i meravigliosi lampadari delle stazioni, le sculture ed i dipinti che rendono questi luoghi dei veri e propri musei sotterranei. Le stazioni di Mosca sono molto silenziose, silenzio che viene ogni volta gradualmente interrotto dall’arrivo del metrò che fa prima leggermente oscillare i lampadari per poi scoppiare nel rumore dei passi della folla che come tante formiche esce fuori e si perde nell’immensità dei corridoi. Ogni volta che mi trovo a Mosca ho come la sensazione di viaggiare nel tempo, la metropolitana mi trasporta a grande velocità nel passato, non a caso sui vagoni raramente vedo qualcuno incollato al cellulare, ma vedo molte persone leggere libri tranquille, senza fretta di correre da nessuna parte. Le mie stazioni preferite sono quelle all’interno del cosiddetto “Circle”, cioè il centro di Mosca: adoro le stazioni metropolitana di Kievskaya, come anche quelle di Polshad’ Revolutsii e di Mayakovskaya.
Mosca è l’unica città nella quale non ci si può lamentare di aver passato troppo tempo sottoterra a viaggiare in metropolitana.

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Mayakovskaya metro
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Kievskaya metro

La Piazza Rossa
La Piazza Rossa è il simbolo di Mosca ed un luogo dal fascino senza tempo: ci vorrebbe un giorno intero per visitare tutte le attrazioni che propone, ma con i tempi ristretti mi sono sempre accontentata della classica foto con sfondo la suggestiva cattedrale di San Basilio. In inverno la Piazza Rossa diventa ancora più affascinate trasformandosi in un vero e proprio parco giochi a tema natalizio: la facciata dell’immenso centro commerciale Gum, che si affaccia proprio sulla piazza, è interamente illuminata da migliaia di luci, così come gli altri edifici attorno, il tutto è avvolto da una magica atmosfera natalizia. Pattinare sul ghiaccio ammirando il Cremlino e la splendida cattedrale di San Basilio dalle cupole colorate credo sia stata una delle esperienze più belle e suggestive, come anche tornare bambina per farmi un giro sul carosello incantata dalle classiche canzoni tratte dalle più famose fiabe russe. Nonostante la stanchezza del viaggio e la fredda nevicata non riuscivo a fare a meno di correre come una pazza tra una giostra ed un’altra, il Natale è da sempre la mia festa preferita e a Mosca sembra durare per tutto l’inverno, è pure vero che il Natale ortodosso che si festeggia in Russia cade il 7 Gennaio, ma questa meravigliosa favola russa di giostre, luci e giochi inizia già da metà Dicembre e dura fino a Febbraio.
Farsi una passeggiata dentro il magnifico Gum, che occupa tutto il lato della piazza rossa di fronte al Cremlino, è un altro spettacolo per gli occhi: è uno dei centri commerciali più belli che abbia mai visto la cui storia risale fin dal 1893, e ristrutturato nel 1953, porta sempre il fascino del periodo sovietico. Tra i bei negozi di grandi marche ci sono delle graziose bancarelle dal gusto vintage che servono il gelato o delle bibite colorate dolciastre, sembra quasi di entrare in un altro mondo delle favole dai colori chiari e pastello, tale e quale a quello in cui Mary Poppins nel celebre film Disney porta i bambini a passeggiare. Il soffitto del Gum è sempre decorato in modo diverso, ogni anno mi sorprende: non trovo abbastanza parole per descrivere la bellezza di questo luogo, anche se è un po’ caro per fare dello shopping è per sempre una bellissima passeggiata da fare per ripararsi dal freddo.

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Centro commerciale GUM
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Piazza Rossa

Un tè caldo a fine giornata
D’inverno è bello sapersi coccolare, correre dentro un bel locale e sentire che le guance fredde pian piano si riscaldano, togliere i mille strati di cappotti e sciarpe e sedersi a bere un buon tè caldo, oppure un ottimo grog al rum che riscalda fino a dentro le ossa. Con temperature che scendono molto sotto lo zero uno dei piaceri più grandi è proprio uscire per poi andarsi a rifugiare in qualche bella taverna o caffè, e Mosca ne è piena. Non mi è mai capitato di mangiare male a Mosca, sarà pure grazie al mio ragazzo che ha un fiuto eccezionale per i buoni ristoranti, ma credo anche perché la cucina e pasticceria Russa sono veramente invitanti, specialmente d’ inverno. Vicino alla Piazza Rossa ci sono molti locali in pieno stile vintage che servono dei deliziosi vareniki, dei ravioli russi ripieni di carne e patate oppure, come piacciono a me, ripieni di tvorog, una specie di cottage cheese molto popolare in Russia, sia a colazione che in altre pietanze. Credo di essere un’amante di tutte le cucine del mondo, ma quella russa mi ha particolarmente conquistato, sarà anche perché ho la fortuna di mangiare degli ottimi piatti casalinghi e non solo quelli serviti al ristorate. Un bella scodella calda di borsh ti rimette in sesto dopo una lunga giornata passata all’aria aperta, come pure un fumante piatto di pelmeni, sempre accompagnati dall’immancabile panna acida protagonista della maggior parte dei piatti della cucina russa. Le abitudini alimentari di ogni paese si adeguano al clima, in Russia l’inverno lungo e rigido non porta grande varietà di frutta o verdura fresca, ma spesso solamente prodotti sottaceto ed in scatola, facili da conservare, zuppe a base di rape e patate ma pure sempre molto saporite da particolari spezie ed erbette aromatiche. Proprio in questo regno del freddo ho scoperto che è un vero e proprio piacere bere il tè alla fine di ogni pasto, oppure dopo una passeggiata, e magari una bella fetta di torta, anche se si è a dieta è molto difficile resistere alla bellezza della pasticceria russa: la mia giornata a Mosca si è conclusa con una bella tazza di tè caldo, aromatizzato con delle bacche del bosco e dai profumi della foresta, sapore che mi ha avvolto in un caldo abbraccio, il tutto insieme ad un delizioso cioccolatino che sciogliendosi in bocca ha lasciato il dolce ricordo e la voglia di tornare ad assaporare la mia cara Mosca.

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Nikol’skaya, una delle strade principali che porta sulla Piazza Rossa.

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