Che cosa mangi in Cina?

Ho mangiato cinese per la prima volta alla giovane età di 8 anni, mio zio ne era già un grande appassionato all’epoca e decise di portare me ed i miei genitori ad uno dei primi ristoranti cinesi aperti in provincia di Pisa. All’epoca mi innamorai del gelato fritto, forse fu proprio quella curiosa esperienza culinaria fatta da bambina che mi ha spinto a studiare cinese e a trasferirmi in Cina, peccato che il gelato fritto non lo fanno qua.
La cucina cinese che troviamo in Italia è studiata per piacere agli occidentali, con sapori esotici ma pur sempre non troppo strani per papille gustative abituate alle tagliatelle al ragù.
In realtà la cucina cinese è ricca di ricette che vanno molto al di là degli involtini primavera, anche quelli non proprio popolari nei ristoranti di qua: ogni regione della Cina ha la sua cucina tipica, ad esempio al nord prevalgono piatti a base di noodles mentre al sud si mangia molto più riso. Ho viaggiato molto in Cina, anche se ancora non abbastanza per farne un quadro culinario completo, ma vi posso confermare che sono sopravvissuta senza la pizza per mesi.
Hangzhou è una città grandissima, e gli stranieri che la abitano sono molti, per questo non è difficile togliersi la voglia di qualche bel piatto occidentale, anche se spesso un semplice panino o insalata greca potrebbero costare un bel po’ anche se in Cina mangiare fuori è generalmente molto economico. I cinesi mangiano fuori tutti i giorni, pochi si mettono ai fornelli durante la giornata visto che con circa 7 euro è possibile avere colazione, pranzo e cena fuori qua ad Hangzhou, ma naturalmente parlo solamente di piatti cinesi.
Sono riuscita lo stesso a trovare una pizzeria buona ed economica qua ad Hangzhou, una bella pizza margherita costa 4 euro, ma devo anche ammettere che il locale non è molto invitante da fuori visto che assomiglia ad un garage con il pavimento non proprio pulito. Spesso nei ristornati occidentali si paga “l’atmosfera”, per questo che una pizza dura quanto un mattone e con l’ananas sopra servita in un bel locale costa almeno 15 euro.
La piccola pizzeria gestita da due cinesini abili con farina e mozzarella era piena di italiani, lavoratori qua ad Hangzhou e nostalgici della buona cucina italiana. Sono molto nostalgica pure io, specialmente quando per pranzo ho un piatto di broccoli bolliti.

La colazione
Un buon caffè è difficile da trovare in Italia a volte, figuriamoci in Cina: la colazione dolce al bar con cappuccino e cornetto potrebbe rivelarsi un’abitudine costosa visto che da Starbucks un cappuccino servito con la stessa temperatura della lava costa circa 5 euro. I cinesi bevono generalmente il cappuccino per pranzo o per cena, ma non a colazione ( grosso errore di qualsiasi persona che non sia nata e cresciuta in Italia).
Il primo pasto della giornata in Cina è salato: ad Hangzhou sono famosissimi i 包子(bao zi),cioè panini ripieni con verdure o carne: costituiscono una colazione salutare se accompagnati da un bel bicchiere di latte di soia e sono deliziosi quando sono caldi appena usciti dalla vaporiera fatta con legno di bambù. Quando abituavo a Lanzhou invece la colazione tipica di un cinese dell’entroterra era a base di noodles in brodo di manzo, cioè i famosi 牛肉面(niu rou mian), solitamente accompagnati da un uovo sodo.
Devo ammettere però di essere troppo italiana per una colazione del genere, ho bisogno del caffè e di qualcosa di dolce da metter sotto di denti appena sveglia: per fortuna ho la mia bella moka Bialetti portata da casa ed in Cina è possibile trovare della frutta molto buona, sono diventata una drogata di mango.
Mangiare latte e cereali a colazione potrebbe rivelarsi invece un’abitudine un po’ costosa, specialmente per i tipi come me che finiscono un pacco in meno di due giorni (ops!)

In Cina non si mangiano insetti.
Non ci sono grandi differenze tra il pranzo e la cena, chi lavora tutto il giorno fuori in pausa pranzo si gusta generalmente un bel piatto di riso con carne e verdure oppure una zuppa piena di noodles che possono essere di riso, di soia o di grano tenero. Ad Hangzhou si mangia molto pesce, ma non sono una vera e propria appassionata di pesce cotto alla maniera cinese visto che generalmente è così coperto da spezie ed olii fino a nascondere completamente il suo sapore naturale. I cinesi esagerano un po’ troppo con i condimenti, per questo che un semplice piatto di melanzane si potrebbe rivelare una scelta ipercalorica, in particolare se si parla delle melanzane in agrodolce famose qua ad Hangzhou che personalmente adoro perché si sciolgono in bocca sprigionando mille sapori, dal piccante al dolciastro.
Lanzhou invece essendo una città mussulmana ha quasi tutti i ristoranti Halal e la carne di maiale è difficile da trovare, ma devo dire che questo genere di cucina mi piace molto per la pulizia ed il suo cibo semplice, meno oleoso di altri piatti tipici cinesi. A Lanzhou oltre ad essere un’amante dei noodles in brodo di manzo andavo matta anche per gli spiedini di carne piccanti: 烤肉(kao rou),un genere di street food molto popolare in tutta la Cina, perfetto per uno spuntino notturno visto che questo genere di baracchino sta aperto fino a farda notte, una sorta di kebabbaro cinese.

Vi devo confessare un segreto: in Cina nessuno mangia insetti, sono solo un’attrazione turistica e non un vero e proprio piatto tipico. La cosa più disgustosa in Cina credo siano le zampe di gallina al vapore, o in salsa, o in agrodolce o sottovuoto da consumare ovunque ti trovi.
In Cina molte altre cose mi disgustano, come ad esempio il tofu puzzolente, una tipologia di tofu che puzza di piedi e viene generalmente fritto in olio bollente: i cittadini di Hangzhou ne vanno pazzi, io ogni volta che paso accidentalmente vicino al posto in cui lo fanno trattengo il fiato per non svenire per il fetore.

I cinesi vanno matti per lo 火锅 (huo guo), cioè l’Hot Pot: consiste, come dice il nome stesso, in una “pentola calda” dove bollire carne, verdure e tofu in un brodo molto, ma molto piccante. Ai cinesi piace mangiare piccante così tanto fino a sentirsi male ( i bagni pubblici ne sono una prova schiacciante, ahimè), ed ai giovani piace uscire fuori con gli amici a distruggersi le papille gustative a mangiare l’Hot Pot.
Come ho già detto prima, uscire a cena fuori non è molto costoso: andare tutte le sere al ristorante per molti è un’abitudine, come lo è stare in fila per ore prima di mettersi a tavola. Le prime volte arrivata in Cina mi chiedevo che cosa ci facessero file e file di persone davanti ai ristoranti sedute su sgabelli, poi ho scoperto che aspettavano il loro turno per mangiare. In Italia solitamente si prenota un tavolo, specialmente nel weekend per non rimanere a bocca asciutta, ma qua in Cina non è proprio comune prenotare un tavolo al ristorante, in tutti i ristoranti in cui sono stata il servizio è estremamente veloce
e pur ordinando una decina di piatti diversi solitamente i tavoli si liberano in meno di un’ora.

Vegetariani?
Essere vegetariani in Cina è un’ impresa difficile, vegani poi sembrerebbe impossibile, eppure ci sono davvero moltissime persone che anche qua che rispettano questo tipo di dieta a base vegetale. Andare a mangiare fuori potrebbe essere difficile, perché pure piatti apparentemente vegetariani contengono pezzettini di carne o sono cotti in brodi di pollo o di manzo. Quante volte ho ordinato zuppette di tofu credendo di evitare la carne ed invece mi sono ritrovata davanti un vero e proprio brodo di manzo con qualche pezzettino di tofu nascosto tra la carne. Non sono vegetariana, ma qua in Cina sto adottando questa tipologia di dieta perché in genere non conosco la provenienza della carne e mi disgusta un po’ comprarla al supermercato.
Per chi è seriamente vegano la vita in Cina potrebbe rivelarsi un’impresa, molti prodotti come lenticchie o ceci non sono così facilmente reperibili nei supermercati, così pure latte di mandorle o di cocco che non siano troppo zuccherati e pieni di sostanze chimiche. Ad Hangzhou ho scoperto però che ci sono molti buffet vegani: un paradiso che ti permette con poco più di 2 euro di abbuffarti di verdure e tofu! Non molti cinesi sono vegetariani o vegani, quelli che lo sono specialmente sono buddhisti, poi per il resto nella cultura cinese consumare carne è indice di ricchezza.
I buffet vegani di Hangzhou sono deliziosi, tutti i piatti proposti sono a base verdure, tofu o fagioli di soia cotti in maniera cinese e sono per me una vera e propria ancora di salvezza nei giorni in cui il frigorifero è vuoto, l’unico problema è che torno a casa spesso rotolando come una palla.

In Cina ci sono più ristoranti che negozi, i cinesi pensano solo a mangiare e mangiano davvero a tutte le ore: per un viaggio in treno anche se  di sole due ore il cinese medio si porta buste piene di frutta, panini di riso e dolciumi, non si può certo viaggiare con lo stomaco che brontola! Stando in Cina ho anche appreso che le persone tendono ad ordinare molto di più di quello che in realtà riescono a mangiare: ho visto coppie di fidanzati al ristorante alzarsi con i piatti completamente intatti che, ahimè, la maggior parte delle volte vanno a finire nella spazzatura. È legato alla cultura poter dimostrare di poter permettersi molto di più di quello di cui si ha effettivamente bisogno, specialmente se una coppia di novelli fidanzati va al ristorante il ragazzo si sente in dovere di ordinare mille piatti diversi per impressionare la ragazza, che probabilmente ne darà solo un assaggino per stare attenta alla linea.

Per fortuna che ci sono io che qua penso a ripulire ben bene i piatti: sono una buona forchetta e per ora non sono state le zampe di gallina a fermare il mio appetito, ma non sapete quanto darei per un bel piatto di lasagne adesso!

2 Comments

  1. Dei tuoi scritti puoi farne una raccolta per crearci un libretto di memorie vorrei averlo se ti e’ possibile.

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