Mi piacciono le Polaroid. Nell’era del digitale scattiamo mille foto uguali dimenticate in qualche cartella immagini del computer, con la polaroid invece si scattano foto con molta più attenzione, dentro vi rimane l’anima di quel momento. La qualità dell’immagine non è delle migliori: appena scattata sembra già ingiallita dal tempo, ma è così bello tenere tra le proprie mani un’immagine dei propri ricordi. Ho una foto che tengo ora dentro la mia agenda scattata con una polaroid 600 comprata quando ero ancora una bambina, la guardo e penso alla mia famiglia, a mia mamma che sta disfacendo il mio letto vuoto mentre io sono qua in un aeroporto ad aspettare l’ennesimo volo. Quella foto farà restare sempre tutto uguale ad una grigia domenica di Marzo, dopo un bel pranzo concluso con i pasticcini presi al bar dopo esser stati alla Messa. C’è chi vive questo genere di domenica ogni settimana e chi, come me, vive queste giornate come un evento speciale per aver tutta la famiglia attorno. Sono sempre malinconica prima di una partenza: sto vivendo la vita che ho sempre sognato da bambina, ma tutto ha un sacrificio. Scappare dal’Italia per rincorrere i propri sogni ed ambizioni, perché è un paese che adesso mi sta troppo stretto, come sta stretto a molti altri giovani ambiziosi in cerca di un futuro sempre più competitivo. Sono andata a votare la stessa domenica in cui ho scattato la foto che adesso tengo stretta tra le mani: anche se ormai torno in Italia come un turista in villeggiatura, la mia macchina fotografica non mette solamente a fuoco il Duomo di Firenze, ma anche i mille problemi che girano attorno alla bellezza del nostro paese. Siamo caotici in tutto, spesso poco organizzati… ma mi mancherà un po’ anche quella confusione dentro i bar la mattina, quel profumo di caffè e gli sconosciuti che ti sorridono e ti chiedono come va porgendoti un fumante espresso. Oggi al controllo del passaporto il signore dietro la finestrella mi ha detto: ” Finalmente qualcuno che sorride nella foto sul passaporto, mi raccomando signorina sorrida sempre così.” Con malinconia lascio la mia pazza Italia, ma con il sorriso vado verso il mio futuro. Ci vediamo in estate, Italia mia, ti prego solo di non far casini nel frattempo.