Prima di iniziare un viaggio in Russia è tradizione sedersi in casa e stare in silenzio per qualche secondo prima della partenza. Ci sono davvero molte piccole cose che mi affascinano e mi stupiscono della cultura russa: come ho già scritto nei post precedenti in Russia ho avuto più shock culturali che in Cina, per questo sedetevi comodi anche voi per iniziare questo breve viaggio che vi svelerà alcune interessanti curiosità che ho appreso in questi ultimi giorni in Russia.
Le strade malmesse ed i folli
Passeggiando per Penza Roman il mio ragazzo vive i stessi sentimenti contrastanti di qualcuno che è ormai abituato a vivere lontano dal proprio paese: “tutto è uguale a 20 anni fa, le strade non sono curate e per di più quella nuova chiesa con le cupole dorate in cima alla collina non mi piace proprio, soldi spesi inutilmente” si lamenta con me mentre cerchiamo di non scivolare sui marciapiedi ghiacciati. Il centro di Penza per me è suggestivo, ha un aspetto leggermente diverso dall’estate e la discesa verso la strada principale è una vera e propria lotta contro la gravità visto che è facilissimo scivolare sulla neve ghiacciata. In parte capisco quel che Roman intende: vede Penza con occhi sempre diversi e vivere all’estero fa notare sia i mille pregi della propria patria che i mille difetti. Una chiesa nuova di zecca non era certa la prima necessità a Penza, città di un paese che specialmente dopo esser uscito dal periodo sovietico non ha molto radicata la religione nella propria cultura, forse quei soldi sarebbero stati meglio spesi per eliminare il ghiaccio dai marciapiedi per non rischiare di rompersi l’osso del collo ogni volta che si prova ad uscire. Mentre continuiamo le nostre chiacchiere su pregi, difetti e differenze con la Cina, sorrido nel veder camminare sulle lastre di ghiaccio alcune ragazze, sicure sui loro stivali con tacchi a spillo. Ogni paese ha i suoi contrasti. La Russia, fin dai tempi più antichi, ha solamente due grossi problemi: le strade malmesse ed i folli. Fortunatamente di pazzi non ne ho visti così tanti in giro, ma posso ben confermare che le strade non sono messe proprio bene. Se non hai una macchina abbastanza grossa sei fregato: neve, ghiaccio e buche per la strada ti costringerebbero a muoverti solamente a piedi od usando i tipici mezzi di trasporto chiamati marshrutka, piccoli furgoncini privati che fungono da autobus. Questi veicoli normalmente omologati per 9 persone sono spesso modificati per contenere 14 passeggeri. Nonostante fossero già in uso in Russia e nell’est europa dal 1930, la loro evoluzione è avvenuta dopo il crollo dell’unione sovietica a causa della riduzione dell’investimento di denaro per il trasporto pubblico e il conseguente aumento di servizi privati per il trasporto urbano. Roman ed i suoi amici si divertono nell’osservare gli sguardi seri degli autisti cicciottelli; all’interno vige un rigoroso silenzio e pure se si è lontani dall’autista non c’è bisogno di alzare la voce per chiedere di fermarsi alla prossima fermata.
Come vengono accolti i bebè
Posso dire di aver visitato quasi tutto a Penza, grazie alla mia fortuna “fantozziana” sono stata una turista di eccezione in cliniche ed ospedali, ma non vi preoccupate a parte una brutta congiuntivite ed un po’ di influenza non sono ancora inceppata in nient’altro, anzi ho avuto la bellissima occasione di assistere all’arrivo un nuovo piccolo membro nella famiglia di Roman. In Russia i reparti di ospedale non sono tutti riuniti in un unico grande edificio ma sono sparpagliati per la città in varie cliniche specializzate in oncologia, chirurgia, psichiatria etc… Mi sono ritrovata nella clinica che sforna bambini, in attesa in un corridoio con in mano un bel mazzo di rose bianche circondata da un’altra cinquantina di persone con palloncini e fiori, anche loro lì per dare il benvenuto a qualche neonato. Il check-out avviene 4 giorni dopo nascita: la mamma ed il bambino vengono accolti dal resto della famiglia con una vera e propria cerimonia in una sala tutta rosa e fiori con tanto di fotografo. Le famiglie in attesa nel corridoio entrano a turno per incontrare la neo mamma con il bebè, fare una cerimonia di saluti e congratulazioni ed una serie di foto ricordo dell’inizio di una nuova vita. Le altre cliniche che ho visitato avevano scenari un po’ meno poetici: ho visto la grande differenza tra cliniche private e pubbliche in Russia, differenze che si possono trovare credo in qualsiasi paese.
Non si esce di casa se si mangiano troppi lamponi
La correlazione Russia e medici oramai mi viene quasi naturale, non so se è perché in Russia siano particolarmente ipocondriaci, ma in tutta Penza ci sono più farmacie e dentisti che negozi. Paese che vai usanza che trovi, qua mi è severamente vietato bere acqua fresca o mangiare gelato troppo freddo perché il mal di gola è assicurato, ma detto tra di noi non so se fidarmi di persone che si buttano nella neve a -20 dopo una bella sudata in una banya, che spessoo raggiunge temperature sopra 60 gradi centigradi. Mai mangiare lamponi o miele prima di uscire perché fanno sudare, a regola si dovrebbero aspettare 3 ore prima di uscire di casa d’inverno se si è fatta una scorpacciata di uno di questi due: lamponi o miele abbinati con un bel tè caldo sono considerati degli ottimi rimedi per abbassare la temperatura quando si ha la febbre. Sono ancora incredula sentendo tutto ciò, un po’ come Roman lo è stato quando ha saputo che al mare le mamme vietano il bagno subito dopo mangiato, bisogna aspettare minimo 3 ore! In Russia l’igiene è importantissima, con la banya diciamo che in Russia erano molto più puliti di noi europei nel XVII secolo e non avevano bisogno di parrucche bianche e forti profumi per nascondere la poca igiene personale. Buona abitudine non appena si rientra a casa è levarsi le scarpe, in tutte le case in cui sono stata anche se per pochissimi minuti ho sempre lasciato le scarpe all’ingresso. Buona educazione è anche lavarsi mani e viso ogni volta che si rientra da fuori per eliminare tutti i germi raccolti per strada. Appena arrivata sarò sembrata una portatrice di germi ambulante, pure con il brutto vizio di mangiarsi le unghie delle mani, ma devo dire che in Italia almeno abbiamo il bidè e ne sento terribilmente la mancanza.
L’energia necessaria per affrontare il freddo
Dalle zuppette cinesi sono passata alle zuppette russe, molto più buone e salutari: non esiste pranzo in Russia che non sia a base di zuppa, pure se fuori fanno 40 gradi il borcsh è d’obbligo. Ho degustato tutte le zuppe, la maggior parte di queste sono nate per esigenze climatiche: in Russia è inverno e fa freddo per la maggior parte dell’anno, coltivare verdura fresca è possibile solo nei mesi estivi prima di ripiombare sotto la neve, per questo la base della maggior parte dei piatti russi è fatta di patate, carote, barbe rosse e cipolle tutti alimenti che durano a lungo nel tempo. Non ho mai mangiato così tanti cetrioli sottaceto in vita mia come in Russia, pure i pomodori conservati nella vodka non sono male: tutto ciò che è affumicato, sottolio o sottaceto in Russia è un alimento base di tutti i giorni. Questa cucina non è molto conosciuta nel mondo anche se a mio gusto è proprio buona, poco oleosa e piena di calorie buone per affrontare temperature molto rigide come quelle continentali: credo che il principale motivo della mancata diffusione di questo genere di cultura culinaria sia a causa della sua lentezza, è lo slowest degli slow food. La settimana scorsa abbiamo cucinato una famosa zuppa russa solyanka con le costicine di maiale affumicato in circa 4 ore, non contando la pre-preparazione di tutti gli ingredienti. Quando Roman cucina i blini, le famose crepes russe, per colazione preparatevi a mangiarle per l’ora di pranzo ( non so se è casa della sua poca praticità ai fornelli o per la meticolosità che ci mette nel prepararli così buoni). Se la tipica nonna italiana si sveglia alle 5 del mattino per preparare il ragù per pranzo, una buona casalinga russa si sveglia presto per far trovare un’abbondante colazione pronta alla famiglia. La colazione è il pasto più importante della giornata e si mangia abbastanza da rimanere sazi fino verso le 2 del pomeriggio. Quando ho confessato a mia mamma di aver mangiato pane burro e caviale con caffellatte alle 9 del mattino ha quasi vomitato al solo pensiero, dato che la maggior parte delle persone che conosco in Italia al mattino hanno lo stomaco chiuso fino verso le 11, un caffè veloce ed una pasta al bar bastano ed avanzano, metti che poi viene l’acidità di stomaco. In Russia sono diventata una mangiatrice di tvorog per colazione, un formaggio simile ai nostri fiocchi di latte, ricco di calcio, salutare e buonissimo da mischiare con un po’ di panna acida frutta secca. Durante le mie vacanze Russe mi sono disintossicata dal caffè, cosa non difficile da fare quando un’italiana si trova davanti qualche caffè solubile mischiato con il latte condensato, ho invece iniziato ad apprezzare molto il tè. Alla fine di ogni pasto mi piace questa usanza di esser coccolata da una bella tazza fumante che ha tutti gli aromi del bosco, mentre mi gusto dei cioccolatini o la mia tanto adorata marmellata di lamponi fatta in casa. La cucina Russa è molto più simile a quella occidentale nonostante la Russia si trovi a metà tra Europa ed Asia: i pelmeni comunque secondo me assomigliano molto di più ai ravioli cinesi e non tanto ai miei adorati tortellini. Non sono schizzinosa, ho provato di tutto pure il paté di fegato di merluzzo spalmato sul pane (oibò): per una buona forchetta come me non si muore mai di fame, ma devo ammettere che la cucina italiana mi manca e quando ho visto Roman mangiare gli spaghetti scotti con würstel e ketchup ho avuto un malore.