A poco più di tre settimane dal mio arrivo posso dire di aver portato quasi a termine il processo di “sinizzazione“, ma tranquilli non ho ancora gli occhi a mandorla e non chiamerò mai gli spaghetti “Italian Noodles“.
Primo passo per adattarsi alla vita di Hangzhou è farsi una carta ci credito cinese: dopo due giorni ci sono riuscita, nonostante le barriere linguistiche e culturali che si possono trovare in una banca cinese. Dopo aver compilato un modulo circa cinque volte perché o il mio nome era scritto un po’ storto o quella lettera si leggeva poco bene, ho finalmente ricevuto la mia nuovissima carta di credito anche se in se’ come oggetto è abbastanza inutile perché in Cina sta diventando superfluo avere un portafoglio: ad oggi basta avere uno smartphone a portata di mano. Vivendo nella patria di Alibaba non esiste nulla che non possa essere pagato con Alipay, che è praticamente la prima applicazione da scaricare sul cellulare non appena arrivati in Cina.
Di cosa si tratta? Si tratta di un’ idea che è lontanissima dalla nostra mentalità italiana del contante in tasca prima di uscire di casa. Alibaba è un’azienda cinese privata con sede ad Hangzhou composta da varie compagnie attive nel commercio elettronico come piattaforme di pagamento online e shopping in rete. Alipay è stata lanciata da Alibaba nel 2004 ed è una piattaforma di pagamento online molto popolare in Cina, se non quasi indispensabile. Tutelando la privacy del consumatore è paragonabile al sistema Paypal, e per me è stata una scoperta sorprendente. Non uso più soldi contanti da quando sono arrivata qua ed il mio portafoglio è dimenticato dentro un cassetto di camera mia: tutto quello di cui ho bisogno è il mio cellulare. Basta creare un account su Alipay, registrare la propria carta di credito ed il gioco è fatto : entri in un qualsiasi bar, prendi un caffè e paghi facendo “scannerizzare” il tuo codice a barre senza dover più cercare nella borsa quelle stropicciate banconote cinesi, scrivendo così mi sembra quasi di fare una vendita promozionale stile Miracle Blade, ma è solo per farvi capire quanto questa applicazione per me sia stata rivoluzionaria. Alipay esiste anche in Italia, ma prima di arrivare in Cina mi era sconosciuto visto che a malapena sapevo come e quando utilizzare Apple Pay sull’Iphone (spero di non essere l’unica stolta). Trovo che utilizzare questo metodo di pagamento non sia solo veloce ed intuitivo ma anche sicuro: non mi è nuovo sentir parlare di carte di credito duplicate o bloccate e di portafogli lasciati nei taxy, specialmente da quando mi trovo a vivere lontana da casa, ma è anche vero che se il telefono si scarica o non hai connessione internet sei letteratamente perduto: questo ha alimentato notevolmente la mia dipendenza da cellulare ed ansia da batteria scarica!
Il gruppo Alibaba se la batte anche con altri due colossi mondiali dello shopping online, quali eBay ed Amazon: altro figlio di Alibaba è infatti la piattaforma di shopping online Taobao. Questo sito web famosissimo in Cina vanta ad oggi più di 500 milioni di clienti e fino allo scorso anno ha venduto merci per un totale di 248 milioni di dollari, mentre gli altri due concorrenti occidentali si fermano rispettivamente a metà ed a un terzo di questa somma. Taobao è inizialmente nato con un’ottica localistica, per permettere ai piccoli commercianti cinesi di mettere online le proprie merci. Taobao è la mia nuova droga: intuitivo e veloce, su Taobao sto comprando di tutto, tanto da perdere la reale concezione del denaro che spendo visto che tutto sembra quasi un gioco; affiancandosi al pagamento online di Alipay con il semplice inserimento di una password i soldi volano via virtualmente che è una bellezza. Da quando sono arrivata in Cina mi sono anche stupita della velocità delle spedizioni: non potete capire la gioia e la soddisfazione di quando arriva il messaggio che informa che il tuo pacco è arrivato sotto casa in meno di ventiquattro ore!
Vivere in Cina e vivere allo stesso tempo in una realtà virtuale: è da un po’ di giorni che non controllo il mio conto in banca virtuale per paura di qualche brutta sorpresa nel mondo reale. Posso dire che a volte mi sembra di vivere all’interno di un videogioco, specialmente quando esco fuori, prendo il telefono, “scannerizzo” la prima bicicletta che mi trovo davanti e parto per la città magari raccogliendo qualche Yuan che virtualmente è sparso per le strade: Ofo Bike e Mobike sono due aziende di bike sharing molto popolari in Cina e da poco sbarcate in Italia. Per me, ragazza di provincia, tutte queste novità sono in un modo quasi ridicolo esaltanti: mi pare incredibile uscire di casa e con il mio telefono prendere a noleggio una bella bici gialla, comprare dei deliziosi baozi da un baracchino senza dover scambiare banconote, o starmene a casa a fare shopping e con un nessuna fatica avere il giorno dopo quello che ho ordinato. Forse sarà che queste sono ancora delle novità in Italia, esistono ma non sono ancora utilizzate da tutti: per me sarebbe impensabile andare dal fruttivendolo di quartiere in Italia e pagare 5 euro con la carta di credito o con una applicazione del telefono come Apple Pay, mentre in Cina puoi pagare così anche un venditore ambulante.
La completa sinizzazione probabilmente è ancora lontana, visto che non ho ancora provato ad ordinare cibo da asporto con Meituan, ma per ora queste applicazioni hanno molto semplificato la mia complicata vita in Cina.